RESISTI ! KAZOVA – DIH (MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO DEGLI
OPERAI)
NEGOZIO E CENTRO CULTURALE
Indirizzo: Merkez Mah. Hanımefendi Sk. No:4/A Şişli –
Istanbul
Mail: kazovaiscileri@gmail.com Tel: 0212 252 96 82
http://kazovaiscileri.blogspot.com.tr https://www.facebook.com/direnkazova
VOGLIAMO COSTRUIRE UN LABORATORIO
CON LE NOSTRE RELAZIONI E LA SOLIDARIETÀ.
Il 31 gennaio 2013 il
nostro padrone, la famiglia Somuncu, ci ha messi alla porta. Ci siamo sentiti
impotenti. Eravamo 94 lavoratori e la famiglia Somuncu ci aveva confiscato,
truffandoci, 4 mesi di stipendio, anzianità e cessazione del contratto. Alcuni
di noi se ne sono semplicemente andati a casa, altri hanno trovato un altro
lavoro. Il capo se n’era andato prendendosi i macchinari, i filati e i maglioni
che avevamo fatto, lasciandoci solo gli scarti.
Non avevamo un
sindacato. Precedenti tentativi di entrare a far parte di un sindacato erano
stati scoraggiati dalla pressione del capo. Però le nostre mani sanno come si
fa a produrre, sono forza lavoro e noi non siamo disperati.
Abbiamo iniziato a
resistere. Abbiamo iniziato a salvaguardare quei diritti, quella manodopera e quell’onore
per cui ci impegnavamo da anni. Stavamo facendo il nostro primo corteo,
gridando i nostri primi slogan. Abbiamo guadagnato esperienza lasciando il
nostro piccolo mondo, che così cresceva ed abbiamo appreso la solidarietà.
Una volta che ci siamo
accorti che la famiglia Somuncu contrabbandava le merci, abbiamo montato una
tenda davanti alla fabbrica chiusa, per sorvegliarla. Poi l'abbiamo occupata.
La fabbrica produceva
solo grazie alla nostra forza lavoro e a noi era stato confiscato quello che
avevamo guadagnato. Una volta occupata, siamo rimasti in 12 lavoratori a
resistere, ci siamo resi conto che il padrone ci aveva lasciato soltanto i
macchinari degli scarti e che quelli principali, che non era stato possibile
portar via, erano stati fatti a pezzi, togliendo i motori, in modo che non
potessimo usarli per la produzione.
Noi non ci siamo
arresi, però. Abbiamo riparato i macchinari e poi abbiamo cominciato a produrre.
La resistenza è
andata avanti con parecchie dimostrazioni fino a dicembre 2013: avevamo vinto.
Siamo riusciti ad ottenere i macchinari per gli scarti che avevamo riparato in
fabbrica, tramite l’ufficiale giudiziario. Il padrone però continuava ad
infastidirci: lui, Umut Somuncu, che ci aveva rubato ciò che era nostro, ha
fatto di tutto per mandare per le lunghe il periodo dell’ufficiale giudiziario.
Quando abbiamo
iniziato la resistenza dicevamo che non eravamo senza speranza e non lo siamo
tuttora.
La resistenza non è
finita, continua ancora.
Sono cambiate
soltanto la struttura, la location e le condizioni.
Come lavoratori della
KAZOVA siamo pronti ad avviare la produzione. Abbiamo solo bisogno dei MACCHINARI.
Ci occorrono macchinari tessili.
Il magazzino DIRENKAZOVA-DIH
KAZAK VE KULTUR (RESISTI KAZOVA-DIH MAGLIONI E CULTURA) che abbiamo aperto nel
mese di gennaio 2014, è prova che con la solidarietà e la resistenza si possono
fornire i macchinari. Noi lavoratori della Kazova abbiamo intrapreso questo
percorso con la solidarietà della gente e con la speranza. Abbiamo fatto tutto
questo gratis, mentre monopoli e compagnie elargiscono decine di migliaia di
sterline per far eseguire il lavoro.
I nostri artisti si
sono occupati delle pavimentazioni, i lavoratori hanno realizzato i disegni. La
Resistenza ha dato vita alla DIRENKAZOVA-DIH KAZAK VE KULTUR e rimarrà la
stessa. Abbiamo preferito le strade ai cortili: è questa la morale del suolo
dei nostri magazzini. Il nostro magazzino è in strada e la strada è nel nostro
magazzino.
La nostra Resistenza
è diventata anche internazionale. Abbiamo prodotto le magliette da calcio che
sono state indossate il 15 febbraio 2014 dalla Nazionale Giovanile Cubana di
calcio, che giocava contro la Nazionale Giovanile Basca. Questo fatto è
importante per due motivi: in primo luogo perché ha dimostrato la nostra
amicizia e solidarietà con Cuba, circondata dai corpi militari americani.
Secondariamente perché abbiamo dimostrato in questo modo che mentre
l’imperialismo non riconosce i diritti nazionali dei Baschi, proprio quando i Baschi
si trovano sotto invasione, noi, invece, riconosciamo la Nazione Basca come
Paese.
Abbiamo intenzione di
rimuovere l’imperialismo dal calcio, proprio dove c’è il più intenso
sfruttamento dell’imperialismo. Lo sport dovrà essere solo a servizio del
pubblico. Per questo motivo ci metteremo in contatto con tutte le squadre e i
giocatori che sostengono l’anti-imperialismo.
Tra i primi giocatori
che vorremmo incontrare ci sono Zanetti, Maradona e Messi. Non abbiamo
dimenticato la squadra di calcio del Livorno. Abbiamo intenzione di far sì che
lo sport cessi di essere un dominio in cui gli imperialisti guadagnano soldi e
raccontano frottole al pubblico.
DIREN KAZOVA ( RESIST
KAZOVA) non è mai stata una commerciale poiché è stata creata dalla resistenza.
Ha continuato nella resistenza. Abbiamo sostenuto i lavoratori GREIF, aiutato e
prestato primo soccorso ai partecipanti feriti durante il corteo del Primo
Maggio. Abbiamo pianto con i familiari di chi aveva perso la vita nella strage
nelle miniere di carbone di Soma. Noi continueremo ad esserci. Siamo arrivati
fin qui con la solidarietà e con la solidarietà possiamo ottenere i macchinari
che ci occorrono. Con quei macchinari saremo in grado di produrre maglioni di
buona qualità, a buon mercato. Inoltre, il laboratorio che abbiamo intenzione
di mettere su, rappresenterà la nostra resistenza e solidarietà. Vogliamo
essere un esempio, dimostrare che possiamo lavorare con onore, dignità e
produrre.
Ci prefiggiamo di
fornire lavoro collettivo dalle ore di lavoro, sicurezza sul lavoro, diritti
sociali, attività culturali e di apprendimento. Ecco perché facciamo un appello
qui: UNIAMOCI E FORNIAMO I MACCHINARI DI CUI I LAVORATORI DELLA KAZOVA HANNO
BISOGNO. VOGLIAMO CREARE UN LABORATORIO CON 10 MACCHINE TESSILI CHE COSTANO
22.500 EURO CIASCUNA.
L’abbiamo promesso
alla nostra gente durante la resistenza e abbiamo intenzione di mantenere la
promessa. Produrremo maglioni di buona qualità, ma a buon mercato. Non vogliamo
imprigionare le persone in fibre di nylon che si è economico, ma potrebbe
provocare il cancro. Non avremo un padrone. Saremo i padroni del nostro lavoro.
Dirigeremo e produrremo da soli. Creeremo una cooperativa per scongiurare la
proprietà privata tra noi. Nata con la nostra resistenza, la Diren Kazova – DIH
Kazak ve Kultur è la nostra nuova dislocazione.
Non smetteremo di
resistere, consapevoli di incontrare parecchi ostacoli, ma noi li supereremo
tutti.
Siamo determinati e
vinceremo. Proseguiremo il nostro percorso con piccole vittorie.
Ecco le coordinate
bancarie:
BANK ACCOUNT KAYA EMİR DÖNMEZ (KAZOVA WORKER)
ACCOUNT NO: 213 660
302 712 50 01 ZİRAAT BANKASI İSTANBUL- ŞİŞLİ ŞUBESİ / TÜRKİYE CONTACT NO: 0539
655 62 71 (0212) 252 96 82
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