Bertolt Brecht

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Movimento Politico



lunedì 29 marzo 2010

Sabato 10 aprile a Schio ore 16 Incontro con FULVIO GRIMALDI e proiezione del nuovo video "IL RITORNO DEL CONDOR"

Un nuovo golpe nel "cortile di casa": il primo dell'era Obama

Sabato 10 aprile ore 16
Sala Superiore, Palazzo Toaldi Capra
via Pasubio, 54 SCHIO (VI)

Incontro con FULVIO GRIMALDI e proiezione del nuovo video
"IL RITORNO DEL CONDOR" sull'America Latina e sul recente colpo di stato in Honduras

CSPAAAL
Comitato di Solidarietà con i Popoli dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina
BLOG: http://cspaaal.blogspot.com
EMAIL: cspaaal@gmail.com

Il 28 giugno 2009 il legittimo presidente dell’Honduras, Manuel Zelaya, viene arrestato, deposto e deportato in Costa Rica da un golpe militare orchestrato dagli USA. E’ il primo golpe dell’era Obama nel “cortile di casa” (come venivano chiamati i paesi centro-americani posti sotto il controllo militare, politico ed economico nord-americano).
Al posto di Zelaya i militari insediano un imprenditore e politico appartenente allo stesso partito del Presidente, Roberto Micheletti.
Immediatamente si sviluppa una grande, dura e lunga lotta di resistenza popolare contro il golpe, pagata con decine e decine di vittime, centinaia di feriti, migliaia di arresti illegali. Il 21 settembre, la “junta” militare, sotto la regia degli USA, attacca l'ambasciata brasiliana in cui Zelaya si era rifugiato dopo essere rientrato nel paese. L’attacco fallisce, ma Zelaya si trova ancora oggi assediato nell’ambasciata.
Dopo mesi di scontri gli USA impongono la convocazione delle elezioni farsa del 29 novembre scorso attraverso le quali insedieranno alla presidenza, il prossimo 27 gennaio, il fantoccio Porfirio Lobo Sosa del Partito Nazionale.
Oggi la Resistenza (che raggruppa tutti i settori popolari, prima unita nel Fronte della Resistenza Honduregna contro il colpo di Stato e oggi nel Fronte Nazionale di Resistenza Popolare) continua la propria lotta contro il Golpe, lotta tutt'altro che finita.
L’ Honduras, il paese più povero dell’America Latina dopo Haiti, sotto la presidenza di Zelaya era entrato assieme a Venezuela, Cuba, Nicaragua.., nell’ALBA, l’accordo nato per rafforzare l’unità latino-americana contro i piani di dominio nord-americano; il paese aveva avviato importanti riforme nell’interesse del popolo honduregno (sanità, scuole, case, terra).
La base militare Usa in Honduras di Palmerola (oggi Soto-Cano) fu creata per combattere la rivoluzione Sandinista in Nicaragua. Da questa base gli USA fornivano, addestravano e dirigevano i mercenari Contras contro il popolo del Nicaragua, finanziandoli anche con il narcotraffico.
Un processo di sovranità nazionale indipendente dal controllo nord-americano era, per Washington, inammissibile.
Il colpo di Stato in Honduras, assieme alla costruzione di nuove basi militari in Colombia, è una chiara dichiarazione di guerra degli USA verso tutti i popoli dell’America latina che hanno avviato un percorso di liberazione dall’oppressione dell’imperialismo.
I mass media internazionali, sempre pronti ad amplificare ogni sussurro dei tibetani, hanno steso un velo di omertà sul golpe in Honduras, anche per non sporcare l’immagine del presidente americano, il “buon” Obama, che promette molto ai poveri creati dalla crisi economica e finanziaria senza mantenere quasi nulla, mentre incrementa la presenza militare in Afghanistan e sobilla i colpi di stato in America Latina.

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