La Turchia si ostina a criminalizzare il suo impegno civico e richiede la sua estradizione.
Da più di un decennio, Bahar Kimyongür è sottoposto ad un vero e proprio accanimento giudiziario. In Belgio e in Olanda è stato assolto da tutte le accuse portate contro di lui, eppure questo stesso mandato turco di estradizione ha fatto sì che nel 2013 sia stato chiamato in tribunale ed incarcerato in Spagna, e poi a novembre qui in Italia, dove è costretto a rimanere con obbligo di dimora in Toscana. Rimane la minaccia di estradizione verso la Turchia.
Questa situazione è intollerabile. Rifiutiamo l'estradizione di Bahar Kimyongür e chiediamo la fine di ogni accusa contro di lui. La sua vita è in pericolo, e si tratta anche della libertà di espressione di tutti noi.
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