Niente di nuovo sotto il cielo dello sfruttamento contro la classe lavoratrice.
La nostra più ferma e forte solidarietà ai due compagni.
Il Centro vuole essere un luogo d'iniziativa politico-culturale in cui possano incontrarsi differenti esperienze politiche, sociali, sindacali, culturali, collocate su un piano di critica anti-capitalista dell'esistente. Un luogo in cui lavoratori, giovani, donne, precari, immigrati possano sperimentare forme di collaborazione su un terreno antifascista e antimperialista, contro la guerra, contro lo sfruttamento capitalistico del lavoro, per la solidarietà con la lotta dei popoli.
Orazio è morto questa mattina.
Sicuramente molti di voi non lo conoscevano e non ne avevano probabilmente mai sentito parlare.
Un compagno che dalla metà degli anni settanta fino alla metà degli anni ottanta è stato il punto di riferimento organizzativo-rivoluzionario per la zona di Bassano del Grappa.
Non c'era momento di lotta non solo nel bassanese, ma in tutto il vicentino, e ovviamente anche oltre, che non vedesse il compagno presente attivamente con le mansioni e i ruoli che i compagni rivoluzionari a lui affidavano. Ruoli e compiti che Orazio ha sempre portato a compimento mettendoci anche il suo bagaglio politico, umano, e spesso e volentieri mettendo la sua persona come una forma di esempio e di dedizione non comuni in certi momenti difficili e tragici, come quello dell'immediato post 11 aprile 1979.
Un compagno che ha contribuito in maniera decisiva alla crescita del movimento rivoluzionario, e non è un modo di dire o retorica, è semplicemente la realtà. Come è anche reale il suo distacco dall'attività politica degli ultimi anni dove però, a differenza di molti altri, ha mantenuto un comportamento di vita, un atteggiamento, nei confronti dei compagni che continuavano il loro impegno politico, di rispetto e di solidarietà. Un comportamento che lui si è scelto, mantenendo un voluto distacco dall'odiato mondo capitalista.
Stamattina presto, prima di lasciarci ha anche abbozzato un sorriso.
Non c'era nessun dubbio, eri unico, ridevi anche quando eri incazzato nero. Hai vissuto la tua vita come volevi e di questo ne siamo molto orgogliosi.
Non sappiamo se e quando il pugno chiuso e potente della forza comunista affonderà nel ventre dell'infame e odiato sistema capitalista, ma sappiamo di sicuro che la forza di quel pugno sarà un insieme collettivo di forze costruito negli anni, dove anche il tuo contributo sarà stato determinante.
Per questo un grande grazie da parte di tutti, e un nostro personalissimo "ciao Strasio"... essere stati per molti anni fianco a fianco è stato costruttivo, impegnativo, emozionante, triste, ......è stata la vita, la nostra vita. Molti hanno pensato e pensano che la vita l'abbiamo buttata, non c'è problema, noi sappiamo che abbiamo buttato altro, purtroppo qualcosa ancora di troppo piccolo, ma l'opera verrà completata e su questo non abbiamo mai avuto dubbi.
Ciao "Strasio" un grosso e forte abbraccio e sappiamo che come noi sentiamo il tuo, tu stai già sentendo il nostro..
Le compagne e i compagni del Centro Culturale e di documentazione Bertolt Brecht
20 aprile 2014
Tutta la mia solidarietà ai compagni vicentini colpiti dalla repressione dello Stato capitalista, una repressione che non passa solamente attraverso l'uso del manganello o dei tribunali ma anche attraverso leggi infami come il Jobs Act o accordi interconfederali altrettanto infami come quello firmato il 10 gennaio 2014 dai sindacati padronali e di regime CGIL, CISL e UIL assieme alla Confindustria. Vogliono privarci dei nostri diritti e delle nostre tutele, per questo dobbiamo uscire "dall'obrello protettivo" delle OO.SS. di regime e prendere coscienza che fino a che accettiamo che siano loro a dettare le regole del gioco, a noi non ne verrà niente di buono.
RispondiEliminaSolisarietà ai compagni vicentini e a tutti i lavoratori in lotta colpiti dalla repressione dello Stato.padrone.
AB.