Ieri mattina 13 ottobre le lavoratrici della casa di riposo San Camillo di Vicenza, coadiuvati dal loro sindacato USB, hanno presidiato l'ingresso dell'istituto per impedire l'accesso ai rappresentanti della cooperativa vincitrice dell'appalto (al massimo ribasso) per la gestione dell'ospizio, la cooperativa Bramasole di Padova, dal momento che questi oggi venivano al San Camillo con l'intento di indurle a firmare dei contratti di lavoro individuali capestro (il taglio di circa un terzo delle ore di lavoro delle dipendenti, portandole da 38 a 25 ore settimanali con una perdita salariale mensile intorno ai 350 euro e la loro totale disponibilità alla flessibilità dell'orario di lavoro ed a svolgere lavoro supplementare privandole in questo modo del proprio diritto ad avere una vita familiare e privata).
I dirigenti della cooperativa, vista la malparata, hanno immediatamente chiamato le forze dell'ordine, che sono arrivate numerose dopo circa un'ora. Dopo numerosi tentativi da parte delle lavoratrici e dei rappresentanti sindacali di far desistere la polizia dalla volontà di ricorrere all'uso della forza per spazzare via il presidio, essa, resasi conto che neanche le ripetute minacce di denunciare i presenti avrebbero fatto venir meno la loro determinazione e motivazione nel proseguire la lotta, allora è intervenuta.
Gli agenti come un caterpillar hanno sfondato il blocco travolgendo le dipendenti ed i delegati sindacali, durante questa operazione repressiva alcune lavoratrici sono state strattonate e scaraventate addosso ad un muro, altri manifestanti hanno subito calci e pugni. Una lavoratrice si è sentita male per uno sbalzo di pressione ed è stata soccorsa da una infermiera dell'ospizio.
Un poliziotto della Digos ha pure gridato verso le lavoratrici di andarsene dall'Italia e di tornarsene ai loro paesi di origine (la stragrande maggioranza di loro è immigrata provenendo da tutto il mondo).
Di positivo c'è che la cooperativa si è resa disponibile, a parole, a discutere alcune richieste dei lavoratori.
Oggi la trattativa continua e vi terremo aggiornati.Piena solidarietà alle lavoratrici in lotta.
Le compagne ed i compagni di Areaglobale
14 ottobre 2014“Ben altro che pane e lavoro ci hanno portato, davanti alle fabbriche schierano il carro armato………..è guerra tra il cane che sfrutta e l’uomo sfruttato……..eppure qualcuno ha creduto alla pace con i dubbi, e adesso ci stanno opprimendo e rendono i tempi più neri e più cupi. Se oggi nessuno ha timbrato è perché non serviva e nelle galere han portato chiunque reagiva. Peccato che il tempo sia stato fissato da loro invece che nascere prima dal nostro lavoro……….Se il tempo è fissato da loro non stare a sedere. Non vincono non vinceranno non hanno domani…….Il prossimo fuoco sarà ravvivato da noi nel posto nel tempo e nel modo fissato da noi, nessuno potrà soffocarlo diventerà immenso, mi sembra già di vederlo se solo ci penso. Non vincono non vinceranno non hanno domani, la forza è nel puntello impugnato da oneste fortissime mani.”
Da una canzone di P. Bertoli dal titolo “Non vincono”.
Nessun commento:
Posta un commento